“Giulia e il drago”
Giulia è una piccola lettrice. Da brava piccola lettrice è intelligente, è osservatrice attenta. Insieme al suo cane, fedele compagno, con tanto di targhetta sul collare con scritto “CANE” si accorge che il finale del libro non descrive perfettamente la
“Cane nero”
Questa volta iniziamo a dirvi di comprare, regalare quest’albo. Ora vi spieghiamo il perché. In anni di esperienza difficilmente troviamo dei libri così funzionali. “Cane nero” è un susseguirsi di visioni paurose che non fanno che aumentarne le dimensioni, in
“Mi piacciono gli incubi”
Voluto fortemente quest’albo, non ha tradito le sue aspettative. Titolo e copertina dicono quasi tutto. Una piccola streghetta giustamente testarda cui piacciono gli incubi. Vi confidiamo una cosa noi amiamo tutto ciò. Amiamo il contrario, perché deve esserci ed è
“Che rabbia!”
Abbiamo sentito parlare così tanto di questo libro, che è stato inevitabile recensirlo. Dobbiamo confermare la fama di quest’albo. Semplicità, illustrazioni splendide e trama capta ascoltatori. “Che rabbia!” è un albo che entra di diritto nei classici, perché riesce a
“Chi ha il coraggio?”
Silvia Borando ci fa immergere in una cantina buia, dove solo una breve descrizione in rima e poco più s’intravede in questo cupo ambiente. Possiamo solo immaginare cosa c’è dietro quella coda molliccia o dietro quella pinna squamosa. Le pagine
“Lupetto diventa fratello maggiore, mangia solo pastasciutta, usa il vasino e ha paura del buio”
Orianne Lallemand e Thuillier Éléonore sono tornate. Il nostro caro amico è tornato? Non proprio. Le illustrazioni sono le stesse che ci hanno fatto innamorare già tanto tempo fa in tutte le sue avventure. Qui in questi quattro libricini editi
“Come nascondere un leone”
“Come nascondere un leone” è quel tipo di libro che ti attrae per la copertina molto colorata e il titolo insolito. Si, è anche questo, ma il messaggio che scorre in basso e che rimane nel finale è quello di
“Il pinguino che non voleva tuffarsi”
Tania Cagnotto, la campionessa olimpica di tuffi, insieme a Giovanna Manna ci raccontano questa simpatica storia dal peso davvero eccezionale. Infatti nella premessa, non vuole svelarci il finale del libro, che vi accenno personalmente per invitarvi ad acquistarlo, ma ci
“Che bello non aver paura”
Come i biscotti caldi usciti dal forno, questi quattro libricini profumano ancora di stampa; ma sono prontissimi per essere sfogliati da bambini dai 3 anni in su, che desiderano crescere divertendosi e imparando. In “Che bello non aver paura” le pagine
“Le sei storie scaccia paura”
Simile come tipologia a Le sei storie dei perché sempre edito da Gribaudo, in questo volumetto sempre sei storie hanno il compito, arduo, di sfatare o almeno cercare di superare paure insensate. Devo dire che i bambini dai 3 anni in