Un libro che sfida i bambini a toccare la poco amichevole bestiolina, descritta in rima. Bella fusione di gioco, lettura e voglia di vincere la paura.

“Chi ha il coraggio?”

“Chi ha il coraggio?”

Silvia Borando ci fa immergere in una cantina buia, dove solo una breve descrizione in rima e poco più s’intravede in questo cupo ambiente. Possiamo solo immaginare cosa c’è dietro quella coda molliccia o dietro quella pinna squamosa.  Le pagine successive ci fanno sobbalzare, ecco chi si nascondeva. Belle illustrazioni ci presentano di volta in volta un ratto, un rospo, un serpente a sonagli e perfino un piranha e un coccodrillo. Sono tutti animali che il piccolo lettore associa come bestioline non proprio candide e mansuete.

La parte divertente è che ognuno di essi è celato dopo paurose rime, e ci tocca anche una particolare azione da fare. Tra cui fissare nei suoi sei occhi rossi un ragno, abbracciare un simpatico pipistrello a testa in giù, suonare il sonaglio del serpente, fare naso naso con un poco amichevole cinghiale. È divertimento assicurato, il libro diventa improvvisamente in un gioco vero e proprio.

Così facendo il piccolo lettore si trova a confrontarsi in maniera giocosa con delle piccole paure. I colori vivaci e i sorrisi dei protagonisti abbassano l’asticella livello paura, serve un pizzico di coraggio per toccare o solamente lisciare.

Bellissimo il finale, i protagonisti in penombra solo con gli occhietti colorati invitano a rileggere il libro ma solo per “chi ha il coraggio”.

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