Nessuno sa come mai la zuppa del signor Lepron sia così buona...Qual è l’ingrediente segreto che utilizza?

“La zuppa Lepron”

“La zuppa Lepron”

Saper cucinare bene, ammettiamolo, è un talento. Ma nella quotidianità, quando cuciniamo per le persone a noi care, il cibo ha sempre un sapore speciale e quel sapore resterà nei nostri ricordi come il migliore in assoluto. A volte però, nel tentativo di condividere con tante persone ciò che sappiamo fare bene, il nostro talento non viene valorizzato…

Il signor Lepron è il capostipite di una famiglia numerosa, composta da tanti leprotti, suoi figli, nipoti e pronipoti. La sua passione più grande è dedicarsi alla cucina e, in particolare, ama le verdure; ne conosce tutti i tipi, le varietà, la stagionalità, e sa preparare una zuppa talmente buona da far girare la testa!

Quando cucina non vuole nessuno attorno. Seguendo un suo rituale, dopo aver preparato il pentolone con le verdure, chiude gli occhi…e si addormenta. Viaggiando nel mondo dei sogni diventa un cuoco stellato, sogna di cucinare per le più alte cariche di stato, e al suo risveglio la zuppa è pronta per essere gustata. Ben presto si sparge la voce tra tutti gli animali del bosco: la zuppa del signor Lepron è deliziosa! E, con la stessa rapidità, tutti vanno a caccia della ricetta della famosa zuppa…

Diversi gli spunti di riflessione forniti da questo albo, edito da Topipittori e che porta la firma di Giovanna Zoboli e le meravigliose illustrazioni di Mariachiara Di Giorgio. In primis, pensiamo a quanto sono buoni, sani e variegati i prodotti della terra – verdure e ortaggi – e a quante ricette gustose si possono preparare. È giusto educare i nostri figli sin dalla più tenera età al sapore della verdura e a riconoscerne i vari tipi, così per loro non sarà (come spesso capita) difficile mangiarla.

Ancora: la vita contadina, il lavoro in campagna, eredità di un tempo ormai lontano, abitudini di vita e di lavoro che ancora sopravvivono grazie alla passione e alla dedizione di alcuni tra i nostri zii e nonni e che, purtroppo però, può portarci a pensare all’attuale tema del caporalato e dello sfruttamento dei braccianti extracomunitari nelle campagne – o, vedendola in chiave positiva, all’agricoltura sostenibile.

L’industrializzazione, la produzione in serie, la perdita della genuinità di un prodotto (come in questo caso la zuppa di verdure), la visione capitalistica, dove il potere del denaro fa ombra al vero senso della vita, alla semplicità dei profumi, del tempo lento e poi l’alienante e stressante  lavoro di fabbrica e tutti i suoi effetti.

Questi e sicuramente altri i temi che possono essere sviluppati grazie a questa storia.

Come spesso succede, quindi, questo racconto diverte, incanta, ma spinge a pensare anche noi adulti, partendo dalla semplicità di una serie di verdure e una famigliola di leprotti. Assolutamente consigliato, per tutte le età.

Maria Casiello

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