Un silent book rumoroso che fa riflettere. Ascoltarsi, fermarsi, emozionarsi in uno stile di vita troppo veloce e stressante. Per educare i nostri bambini

“Chi se la fila?”

“Chi se la fila?”

Uovonero la tocca piano, anzi pianissimo. Un silent book che alla fine è come un clacson di un tir, che ti sveglia e cerca di portarti fuori da una tromba d’aria. Tutti noi, viviamo una routine quotidiana e si fa soprattutto per dare il meglio alla propria famiglia, è un correre, scappare, rincorrere un ritardo, stress che si accumula fino ad andare a letto distrutti.Roberta Angeletti si mette dalla visione di un bambino, che osserva i suoi conviventi “filare” a destra e a sinistra senza mai incontrarsi, basterebbe che solo un membro della famiglia, avesse un briciolo di lucidità per dire basta, per bloccare questo cerchio chiuso, invece no, tutti si rincorrono cercando di regalare o di donare qualcosa all’altro parente successivo.

“che senso ha l’amore, se nessuno ascolta?”

Tutto parte dalla prima scena lineare e apparentemente calma, una nonnina presa, a sferruzzare (anche qui torna il filare della lana) per comporre un maglione che guarda il nipotino giocare, questo equilibrio si rompe perché qualcosa lo cambia, ecco che parte anche lei nella giostra impazzita. Il finale è speranzoso, il bambino si trova in una rete di filo di lana che viene alla fine spezzato. Un paio di forbici taglia il filo rosso, un modo per dire basta a questo rincorrersi che non porta a niente, al “filare”.

Le illustrazioni sono particolarmente belle, i pastelli dell’autrice danno la sensazione di quotidianità, i visi dei protagonisti sono sereni, nessuno si accorge della spirale che sta attraversando, solo il viso crucciato del bambino segna il malessere vissuto.

Uovonero si conferma casa editrice attenta, affronta un problema di tutti, in silenzio. I bambini possono apprezzare il senso, con degli esempi raccontati dai genitori.

 

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