Bimba Landmann in un albo visionario. Le emozioni hanno strade, montagne, laghi e mari. Non ci resta che viaggiare, giocare, esplorare ogni territorio.

“Mappe delle mie emozioni”

“Mappe delle mie emozioni”

Sono tanti gli albi sul mercato con questa tematica delle emozioni, quest’albo con tavole splendide è differente dagli altri. Praticamente un silent book, racconta il viaggio del protagonista, che attraversa questi territori enormi, dalle forme particolari per arrivare a destinazione.

Una metafora bellissima sul conoscersi, tramite esperienze, una crescita durante il cammino della vita. Comprendere se stessi, tramite le emozioni, governarle, dirigerle, misurarle.L’autrice lo fa capire pienamente, tutti i territori, sono collegati tra loro, fanno parte di un unico “globo” e sono tutte importanti affinché questo equilibrio possa continuare. Un messaggio silenzioso, senza voler insegnare, senza voler giudicare, ma di avventura di scoperta scorre durante tutto l’albo.

Mappe dalla forma di occhio, di testa, di mano, di gambe e qualsiasi altra forma immaginata. Ad una seconda o terza lettura è piacevole scoprire nuovi luoghi, smarriti nelle precedenti osservazioni oppure associare le terre della gioia alla forma delle gambe, fare salti di gioia, o anche le terre della rabbia alla forma di palmo, e subito il pensiero può essere un gesto istintivo, violento di uno schiaffo.Il protagonista parte per il viaggio su una barchetta in solitario, ma dopo “La foresta del buon augurio” e attraversato l’enorme territorio della speranza si parte verso Terre della paura. Appena arrivato come il famoso e celeberrimo scrittore fiorentino ha il suo Virgilio a farli compagnia, un simpatico scoiattolino che parla una lingua singolare, sarà protagonista con lui fino alla fine del viaggio.

Sbalordiscono le mappe super colorate, dettagliate; mare,laghi, montagne, pianure hanno un nome preciso e descrivono il territorio, strade e sentieri conducono a ognuno di essi. Un viaggio dentro noi stessi, un inno alla bellezza di ogni sfaccettatura del nostro carattere.

Un invito per i piccoli lettori a creare mappe mai esistite, immaginando posti intimi e personali e creature strane che possono abitarli.

Dal suo sito personale, scopriamo qualcosa di più su Bimba Landmann.

“Decisi di diventare illustratrice quando ero ancora una bambina. Ricordo che rimasi come folgorata di fronte a un antico libro miniato. Decisi all’istante che quello sarebbe diventato il mio lavoro: dipingere con il blu e l’oro le pagine dei libri. Non smisi mai di disegnare. Dal 1988 sono finalmente diventata illustratrice di professione, riuscendo a guadagnarmi da vivere con la mia passione e con il mio sogno di bambina. I miei libri sono stati tradotti in più di venti lingue, i disegni esposti alla National Gallery di Londra, al Museo Hitabashi di Tokio, e in diverse città degli Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Finlandia, Germania, Svizzera, Turchia, Giappone e Italia. Le mie opere sono stati utilizzati per fare documentari televisivi, CD-ROM, guide interattive, e spettacoli teatrali. Diversi musicisti hanno composto musica ispirata ai racconti che ho scritto. Nel 2017 Il Museo di Arte Contemporanea Carlo Bilotti ha dedicato una mostra personale al mio lavoro.”

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