è la storia di Albert, tassello fondamentale per le fortune di Jan Vermeer. Evan Piccirillo ci invita a riflettere in modo spassoso sul lavoro sporco che sono dietro le grandi opere.

“Il mercante di colori”

“Il mercante di colori”

Siamo a Delft, una mattina di primavera del 1657, purtroppo per Jan Vermeer, i colori per i suoi dipinti non erano belli e pronti in tubetti di varie dimensioni da spremere e da spennellare su una tela bianca, ma quei meravigliosi colori che ancora oggi possiamo ammirare dovevano essere ricavati da varie trasformazioni e la loro origine era alquanto tortuosa e disagiata. Quindi eccolo lì imbronciato ad aspettare Albert, il povero mercante di colori, non può dipingere senza i suoi basilari strumenti.

Azzurro, bianco di piombo, lacca di robbia, blu oltremare, terra verde, terra d’ombra, giallo di napoli, vermiglione, sono solo alcuni dei colori ricercati dai pittori per immortalare istinti d’arte, che hanno fortunatamente tramandato fino ai giorni nostri.Davvero divertente, per i primi lettori incrociare Albert nei suoi viaggi e nelle sue trasformazioni chimiche, per portare i colori tanto desiderati belli e finiti, una storia che fa capire quanto lavoro c’è dietro le grandi opere famose a qualsiasi livello e quante persone comuni danno il massimo di cui poi nessuno si ricorda.

  • Titolo: Il mercante di colori. Ediz. a colori
  • Autore: Evan Piccirillo
  • Copertina flessibile: 40 pagine
  • Editore: Sinnos (31 ottobre 2018)
  • Collana: Leggimi prima
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8876094008
  • ISBN-13: 978-8876094002
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