Lasciarsi, dirsi addio, trattenere i ricordi più belli. Kim Sena è da applausi, la delicatezza delle immagini e del testo lasciano un segno indelebile nel lettore.

“È tempo di andare”

“È tempo di andare”

Un addio è sempre doloroso, di qualsiasi intensità sia, quest’albo con sensibilità, affonda sull’ importanza del saluto prima del congedo, senza lasciarsi prendere dallo sconforto del perché avviene questo saluto. Dà importanza soprattutto al ricordo, al saper tornare quando si ha bisogno, una visione positiva che porta con se una memoria del tempo passato insieme.«Non ti sto lasciando, Mia» disse Lucy. «Sarò sempre lì ogni volta che chiuderai gli occhi. Se ci ricordiamo l’una dell’altra saremo sempre insieme.» L’immagine del volo potente e sicuro di Lucy confortò Mia.

Lucy è una civetta, Mia è la sua padroncina, adesso però è arrivato il momento di salutarsi.

Quando Mia era bambina, aveva trovato la piccola civetta sotto la quercia. Caduta dal nido, aveva un’ala ferita e respirava appena. Mia l’aveva portata a casa e l’aveva curata con le sue piccole mani. Avevano condiviso risate e lacrime, avevano trascorso insieme ogni giorno. Lucy sentiva che Mia era parte di sé e Mia non poteva immaginare di non avere Lucy accanto.Ma per Mia il distacco è comunque doloroso, nonostante Lucy le sussurri che fino a quando lei riuscirà a immaginarla, saranno vicine. La pantera è arrivata ed è ora di lasciarsi. Chissà se la notte, potranno guardare entrambe la luna e i loro sguardi lassù di nuovo incontrarsi? Una storia che aiuta tutti, piccoli e grandi indistintamente, a trovare un modo di affrontare le inevitabili separazioni, e dar loro un senso che tiene insieme chi resta e chi va.

Si entra nell’universo di Kim Sena come si entra all’interno di una fiaba. Dalle sue illustrazioni a matita -la sua tecnica- promana un immaginario surreale, onirico e poetico. Nata nella Corea del sud, a Seul, nel 1986, a vent’anni Kim Sena comincia studiare arti plastiche. Immediato e grande è l’interesse per le illustrazioni, e da subito comincia a riflettere sulla creazione di un albo illustrato. È in quel momento 
che nasce l’idea del suo primo libro, “Renna Bianca”. Terminati gli studi, dopo due anni di lavoro come illustratrice per Wisekids, casa editrice per l’infanzia, decide di fermarsi e di dedicarsi totalmente al suo progetto. Lo affina progressivamente, perfeziona la tecnica e costruisce una sua originale visione del mondo. Da sempre innamorata della natura -non a caso i suoi libri sono popolati da animali-, approfondisce, albo dopo albo, il suo percorso di esplorazione dell’animo umano. Dopo “Lea e l’elefante”, questo è il suo terzo albo per Orecchio acerbo.

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