IL GIORNO DELLA MEMORIA: UN'OCCASIONE PER RIFLETTERE E CRESCERE INSIEME.

Vietato agli elefanti

Vietato agli elefanti


Tra le tante giornate che scandiscono il nostro calendario scolastico e non, il Giorno della Memoria ha un significato unico e profondo. È un momento in cui siamo chiamati a fermarci, riflettere e ricordare ciò che non deve mai più accadere. E poiché educare i bambini a valori come la tolleranza, il rispetto e l’accettazione è fondamentale per costruire una società migliore, quest’anno ho deciso di affrontare questi temi partendo dalla lettura di un albo illustrato molto speciale, certamente adatto per una classe prima: “Vietato agli elefanti”, di Lisa Mantchev e Taeeun Yoo.

Il libro racconta la storia di un bambino che ha un piccolo elefante come animale domestico. I due sono inseparabili e condividono un legame unico. Un giorno, il bambino decide di portare il suo elefante al “Club degli amici degli animali”, ma all’ingresso si legge un cartello che recita: “Vietato agli elefanti”. L’esclusione fa male, ma lungo il cammino i due incontrano una bambina con una puzzola che ha subito lo stesso rifiuto. Insieme, decidono di creare un nuovo club, dove tutti gli animali e tutte le persone sono benvenuti, indipendentemente dalle loro particolarità.

Quindi un libro che tratta, in modo molto delicato, non solo il tema dell’amicizia, ma anche e soprattutto l’accoglienza del diverso da sé.

Dopo la lettura, ho invitato i bambini a riflettere sulle emozioni dei protagonisti: come si saranno sentiti quando sono stati esclusi? E come hanno trovato il coraggio di reagire? Abbiamo parlato naturalmente di amicizia (il tema più evidente per un bambino) e di come ognuno di noi sia diverso, ma proprio per questo speciale. Abbiamo discusso di indulgenza e considerazione dell’altro, valori fondamentali che dobbiamo coltivare ogni giorno.

Sul quaderno, i bambini hanno iniziato colorando un piccolo libricino fai-da-te ispirato al libro (di Barbara Saggin), che raccontava i momenti principali della storia. Successivamente, abbiamo lavorato sulla comprensione attraverso alcune domande:

Chi sono i protagonisti della storia?

Di cosa ha paura l’elefantino?

Cosa c’è scritto sulla porta del Club degli amici degli animali?

E altre ancora.

Insieme, abbiamo poi realizzato una “porta di carta”(dal sito Play and Learn) con scritte scorrevoli, per simboleggiare un ingresso sempre aperto a tutti, senza discriminazioni (non so se questa sia stata l’idea di chi ha elaborato l’attività, ma noi l’abbiamo recepita così. Del resto, le attività messe a disposizioni sul web lasciano libera interpretazione a chi le utilizza e penso sia giusto così).

In seguito, ogni bambino ha creato il proprio elefante (tratto da Pinterest) di cartoncino, trasformandolo in un simpatico “muppet”. Ho lasciato libertà nei colori (con esplicito riferimento a Elmer, presentato all’inizio dell’anno) e nei dettagli per permettere loro di riflettere ancora una volta sull’importanza di accogliere tutti, indipendentemente dall’aspetto o dalle caratteristiche personali.

Gli obiettivi che mi ero prefissata sono stati pienamente raggiunti: i bambini hanno riflettuto sui temi importanti prima citati, mettendo in gioco la loro creatività e imparando attraverso il fare. 

In giornate come questa si capisce quanto la scuola possa essere uno spazio di crescita non solo cognitiva, ma anche umana. Spero che queste riflessioni possano accompagnarli anche oltre le mura della classe, nel loro quotidiano, perché il mondo ha bisogno di persone capaci di aprire le porte e di accogliere, sempre.

Maria Natale

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